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Il Palazzo della Provincia di Lodi ha accolto l’ultimo incontro formativo territoriale del progetto Integrazione Lavoro. I partecipanti si sono dimostrativi attenti e attivi soprattutto per quel che riguarda la costruzione della rete.

Sul tema si è soffermato anche Massimo Pagani, consigliere della provincia di Lodi con delega alle politiche del lavoro e Centri Provinciali per l’Impiego che ha sottolineato il valore e l’interesse di questo percorso formativo “perché ha permesso di affrontare a 360 gradi il tema dello sfruttamento lavorativo. È necessario ora dare maggiore concretezza alla rete tra i vari operatori che hanno partecipato a questi incontri, da quelli istituzionali come la Provincia, l’Ispettorato del Lavoro, la Prefettura, la Polizia locale, a quelli del terzo settore. L’attenzione sicuramente non manca, ma è importante ora fare un ulteriore sforzo per fare rete e mettere in azione iniziative che contrastino questo fenomeno”.

Sollecitato sui settori economici più colpiti dal fenomeno Pagani ci ha detto: “La situazione della provincia di Lodi probabilmente non è molto differente da quella della altre realtà provinciali. Anche nel nostro territorio il fenomeno dello sfruttamento si presenta soprattutto nei settori dei pubblici esercizi e della logistica che è molto presente nella provincia. Forse la particolarità che ci distingue dalle altre realtà è una maggiore presenza di attività agricole dove sono emersi fenomeni di sfruttamento”.

Sull’importanza della rete si è espressa anche Elisabetta Bellocchio, dirigente dell’Area Politiche del lavoro della Provincia di Lodi, che ha rimarcato l’importanza del progetto InLav. “Ritengo che dal punto di vista delle politiche del Lavoro sia molto importante fare rete. E sia molto importante per gli operatori degli sportelli del centro per l’impiego avere più informazioni possibili anche quando e soprattutto entrano il contatto con gli utenti. I nostri utenti sono anche persone fragili che cercano attraverso gli operatori del centro per l’impiego, risposte e soluzioni più adeguate. L’operatore viene a contatto con le storie di queste persone, con i loro racconti, da cui possono emergere situazioni di sfruttamento lavorativo, situazioni difficili. Sarebbe importante per il nostro operatore avere elementi in più, informazioni in più, luoghi della rete dove inviare questi soggetti per aiutarli ad affrancarsi e a migliorare la loro situazione. Potremmo anche lasciare materiali informativi a disposizione degli utenti o nei nostri centri ai nostri sportelli o durante i nostri job day, appuntamenti aperti al territorio, dove spesso incontriamo persone che arrivano anche in modo totalmente estemporaneo”.

Molto interessante poi la testimonianza di Marco Marchesini, agente esperto della Polizia Locale di Casalpusterlengo, Comune di oltre 15mila abitanti della provincia lodigiana. “Come corpo di Polizia locale per quanto riguarda il rapporto con il mondo del lavoro, eventuali sfruttamenti o comunque situazioni lavorative non note ci rapportiamo con i controlli di Polizia annonaria e commerciale. Operiamo soprattutto i controlli nei pubblici esercizi di vicinato, di medie e grandi dimensioni, con verifiche dal punto di vista sia documentale sia personale. Questa attività porta alla luce irregolarità, situazioni anche di sfruttamento del lavoro, sia per quanto riguarda la persona sfruttata che coloro che sfruttano il lavoro di queste persone all’interno dello stabilimento del pubblico. Spesso queste situazioni emergono in esercizi gestiti da personale asiatico. Tra le persone controllate rileviamo spesso la mancanza di documenti personali, con l’impossibilità di identificare il soggetto. In questo caso vanno coinvolti i nostri superiori, ma l’irregolarità va segnalata anche all’Ispettorato del lavoro e ai Servizi sociali del Comune perché spesso gli sfruttati sono soggetti che abitano sul territorio in cui operiamo. Si tratta, quindi, di un lavoro di gruppo, che va a interessare più figure per cercare di dare una risposta non solo sanzionatoria ma anche e soprattutto da un punto di vista di paracadute per le persone che collaborano e garantire giustizia invece a coloro che subiscono irregolarità o sfruttamento. Sotto il profilo delle risposte che possiamo dare a queste persone, gli incontri del progetto InLav che ho frequentato nell’ultimo mese sono stati fondamentale per conoscere meglio le problematiche legate al tema dello sfruttamento e le realtà che operano sul territorio”.

A conclusione della giornata, Nicola Basile, esperto nel campo delle politiche pubbliche e del welfare locale che ha guidato quest’ultima sessione formativa, ci ha detto: “Oggi, insieme ai vari soggetti del territorio di Lodi, stiamo lavorando per andare a definire i possibili obiettivi raggiungibili all’interno dei Patti territoriali o comunque all’interno dei rapporti che si possono costruire sul territorio della provincia di Lodi. Diventa fondamentale che questi obiettivi siano concreti e soprattutto realizzabili dagli attori che oggi siedono attorno al tavolo”.

Maria Antonia Molteni, coordinatrice degli animatori territoriali di Anci Lombardia, ha aggiunto: “Abbiamo cercato negli incontri a Lodi che si concludono oggi di portare a riflettere i diversi interlocutori sul fenomeno. Nell’ultimo incontro dobbiamo recuperare sicuramente l’ambito territoriale e l’ispettorato, che aveva partecipato anche in una prima fase, per poter lavorare su questa disponibilità espressa dalla Provincia di costituire un coordinamento sul tema dello sfruttamento lavorativo in provincia di Lodi e dare continuità a un interesse dimostrato dalle persone che hanno partecipato fino a oggi”.

 

Sergio Madonini

 

 

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