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La sessione pomeridiana del workshop formativo di Inlav ha visto la partecipazione di 4 ambiti che hanno portato la loro testimonianza sulla realizzazione dei PUA InLav. A coordinare la tavola rotonda Egidio Riva, Università Milano-Bicocca.

Abbiamo raccolto alcune battute dagli operatori che hanno presentato le loro esperienze.

 

Carate Brianza –  Giorgio Pederiva, Coordinatore del PUA di Carate Brianza Cooperativa Mestieri Lombardia.

A Carate Brianza stiamo portando avanti un lavoro sia di intercettazione all’interno dello sportello sia di outreach sul territorio relativamente ai casi di sfruttamento lavorativo. Abbiamo constatato che la maggior parte dell’utenza straniera che ha fatto ricorso al servizio si concentra nei settori della ristorazione, logistica e servizi in generale. Anche in edilizia abbiamo rilevato molto lavoro in nero, ma abbiamo fatto più fatica a intercettare i soggetti interessati.

Stiamo cercando di lavorare in sinergia con il territorio per per cercare di arricchire servizi già esistenti, senza creare un soggetto nuovo. Il nostro obiettivo è quello di utilizzare questo periodo di sperimentazione per fornire strumenti che restino ai servizi presenti sul territorio affinché possano continuare a fare da antenne per il contrasto allo sfruttamento lavorativo.

Abbiamo attualmente intercettato circa un 130 persone, di cui circa 40 tramite lo sportello, e di queste 32 sono le persone prese in carico. Molti fra loro li abbiamo intercettati andando a organizzare nei Centri di accoglienza straordinaria incontri con i sindacati sul diritto sul lavoro. Da questi incontri abbiamo avuto molte sollecitazioni, molti molti spunti di riflessioni su quello che oggi molti degli ospiti dei Cas vivono rispetto al tema del lavoro.

 

 

LeccoLinda Rondalli, Coordinatrice Progetto InLav Ufficio di Piano Ambito di Lecco, Impresa Sociale Girasole

Allora il progetto InLav di Lecco nasce da una collaborazione tra l’ambito territoriale di Lecco, ente capofila che copre tutta la provincia, e gli ambiti territoriali di Merate e di Bellano. I partner di progetto sono enti del terzo settore con cui c’è una collaborazione storica nel territorio lecchese.

Attualmente sono operativi due sportelli Pua, uno presso la sede di mestieri in Lombardia e lo sportello assistenti familiari di Calolziocorte che collabora col Centro per l’Impiego di Lecco e Merate. L’avvio è stato positivo perché i partner coinvolti sono partner che lavorano storicamente sul territorio di Lecco sul tema e quindi avevano già una maturità e una competenza importante che hanno consentito un ottimo lavoro di outreach e di intercettazione delle persone.

Le persone vengono poi inviate ai Pua e allo stato attuale abbiamo intercettato 59 persone, la maggior parte, 81%, dalle “antenne” e il restante, 19%, tramite acceso diretto. Abbiamo preso in carico 31 persone che siamo già riusciti a collocare dal punto di vista lavorativo.

 

 

SuzzaraTeresa Marocchi, Coordinatrice Progetto InLav ASC Socialis

Nell’ambito territoriale di Suzzara il progetto PUA InLav ha trovato applicazione con l’apertura di due sportelli in due Comuni afferenti all’ambito e all’interno dello sportello sono presenti due operatrici della Cooperativa Lule che, grazie alle loro competenze di mediatrici culturali, riescano a dare il benvenuto e accogliere le esigenze delle persone che arrivano allo sportello.

All’interno del progetto c’è anche la possibilità di accedere, tramite le operatrici, e venire accompagnati ad altri servizi già attivi sul territorio, come per esempio i progetti portati avanti da dalla Regione, dalla prefettura con il progetto Spring, Sinergie e Percorsi per una Rete d’InteGrazione, o dal centro per le famiglie.

Questa e altre possibilità rientrano in un altro punto importante del progetto che stiamo portando avanti a Suzzara, quello di creare una rete territoriale coesa e anche molto densa rispetto a tutti quegli attori che trattano di lavoro sia sul territorio dell’ambito sia anche a livello provinciale. Sul territorio, poi, collaboriamo con Caritas, con i sindacati e tutte le altre associazioni di categoria.

 

 

TreviglioNicola Pisciavino, Coordinatore Progetto InLav ASC Risorsa Sociale Gera d’Adda

Il progetto InLav di Treviglio per la prima volta ha dato una risposta a un tema che nel territorio non era mai stato affrontato. Rispetto ad altri territori, nel gennaio 2024, quando abbiamo deciso di presentare il progetto, siamo partiti sostanzialmente da zero. Quindi abbiamo immaginato una serie di azioni da porre in essere e le abbiamo inserite nella progettualità presentata in risposta all’avviso di Regione Lombardia. Punto essenziale del progetto, particolarmente apprezzato dalla Commissione, è stato lo sviluppo di un collegamento con la rete di servizi già esistenti sul territorio, come per esempio i servizi sociali comunali, lo sportello lavoro Acli, le agenzia per il lavoro, i centri per l’impiego, ma rafforzata, sensibilizzata e orientata sulle questioni affrontate dal progetto.

Altri soggetti con cui stiamo interagendo sono la Provincia di Bergamo e la rete della grave emarginazione.

Abbiamo poi affidato i servizi del del Piano esecutivo InLav a tre enti dal terzo settore con un coordinamento centrale da parte della dottoressa Anna Rio, coordinatrice del progetto InLav. Ogni ente ha la sua specificità. La Cooperativa Lule, che opera anche con altri progetti territoriali InLav, che si occupa dell’attività di outreach e intercettazione. La Cooperativa Ruah specializzata in politiche sui migranti e i rifugiati. Cum Sortis, che è il consorzio delle cooperative sociali della bassa bergamasca, si occupa della presa in carico.

Tramite outreach abbiamo intercettato oltre 160 persone, circa una decina con il passaparola e attraverso attività al CPIA, circa 60 persone hanno conosciuto il progetto. Sono state prese in carico 31 persone, 27 uomini e 4 donne provenienti da 8 Paesi diversi.

 

 

SM

 

 

 

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